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Sono state ricollocate di recente, nel Duomo di San Donà di Piave, le prime due vetrate restaurate: quella del Cristo Risorto nella cappella del Sacro Cuore a sinistra del presbiterio, che era stata danneggiata da un temporale estivo e quella di San Giovanni Bosco presso l’altare della Madonna. Entro Pasqua, dovrebbero ritornare anche le altre due vetrate in lavorazione, e nei prossimi anni, anche tutte le altre verranno restaurate.
Le vetrate fanno parte di tutta la serie di manutenzioni straordinarie che il parroco, don Massimo Gallina, aveva preannunciato in vista del compleanno della chiesa, che il prossimo 19 settembre festeggerà i cento anni dalla consacrazione, avvenuta appunto nel 1925, con il vescovo Andrea Giacinto Longhin e il giovane parroco di allora, mons. Luigi Saretta.
Un altro intervento già realizzato riguarda la demolizione dell’intonaco interno alla base delle pareti perimetrali, con l’obiettivo di agevolare l’asciugatura delle murature. Sono, poi, in programma i lavori per il rinforzo sismico e il restauro della torre campanaria, la tinteggiatura delle pareti interne della chiesa e la realizzazione di un impianto fotovoltaico, con l’obiettivo di aderire alla Cer (Comunità energetica rinnovabile) diocesana.
In vista delle celebrazioni per il centenario, per cui il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha concesso al Duomo sandonatese di essere “chiesa giubilare” per una decina di giorni, sono, poi, in programma diverse iniziative, tra cui la creazione di un annullo filatelico, in collaborazione con il circolo filatelico sandonatese e l’Accademia d’Arte Marusso, un concerto d’organo, una mostra fotografica, e un ciclo di conferenze per riscoprire le caratteristiche del Duomo, i dettagli della chiesa e gli aspetti storico e culturali.
Festa a Palazzetto
Per una comunità parrocchiale in procinto di festeggiare il centenario della propria chiesa, ce n’è un’altra che ha già celebrato questo traguardo.
Lo scorso 8 dicembre, infatti, la piccola comunità cristiana della frazione di Palazzetto di San Donà di Piave ha ricordato il secolo trascorso dall’apertura al culto della chiesa parrocchiale.
Cent’anni prima, il parroco, mons. Luigi Saretta, benediva l’edificio, costruito dal proprietario, Natale Vianello, “per pio desiderio” dei coloni (mezzadri) della sua tenuta agricola. Dedicato a Maria Regina della Pace, fu costruito per la memoria delle 141 persone della frazione morte nelle case, nelle trincee e negli ospedali a causa della guerra, i cui nomi sono ricordati singolarmente, assieme a quelli del secondo conflitto mondiale, nella lapide all’esterno della chiesa.
L’inizio della celebrazione del felice anniversario è stato un piccolo pellegrinaggio a piedi nella campagna di Palazzetto, senza che la pioggia della notte e il cielo ancora minaccioso fermassero l’iniziativa. Circa quindici persone, a piedi, più alcuni con auto al seguito, assieme al parroco, don Massimo Gallina, si sono radunate al ponte di Ramo, per poi raggiungere e percorre via Macchine, lungo la quale si è recitato il rosario, meditando i misteri della Gioia. Tra le intenzioni, c’è stata quella particolare per le persone sofferenti di questa comunità e per la pace.
Dopo una quarantina di minuti, l’arrivo alla chiesa del gruppetto di pellegrini è stato accolto dalle campane che annunciavano la messa delle 10.
Nell’omelia, don Massimo ha ricordato come cent’anni fa, dopo le distruzioni di un conflitto combattuto anche in queste terre, la popolazione è ripartita, con fiducia e speranza nel Signore. Ha così invitato la comunità odierna a ripartire, come allora, nonostante le difficoltà presenti.
Il coro parrocchiale ha egregiamente animato i canti, coinvolgendo ancor di più l’assemblea nella preghiera e liturgia.
È seguito un momento conviviale nella sala attigua alla chiesa, come è tradizione, qui, dopo ogni messa domenicale. Per l’occasione, si è allestito anche un bel mercatino di prodotti artigianali, il cui ricavato andrà a beneficio delle attività parrocchiali.