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Paese, che Boom per l’Università degli adulti

19/10/2023

Sembrava una fila interminabile quella che si è presentata giovedì 12 ottobre all’ingresso della sala parrocchiale per l’esordio del 22° anno accademico della Libera università per gli adulti di Paese. Molte le matricole, un centinaio i provenienti da fuori comune, perfino da San Donà di Piave e da Scorzè.

I docenti sono sempre di prim’ordine, per non parlare degli argomenti e delle altre iniziative aggregative. Il direttivo ha dovuto mettere uno stop a 400 iscritti per ragioni di sicurezza, non essendoci un auditorium o una sala abbastanza capiente nel territorio comunale. “Una scuola pubblica di medie dimensioni”, l’ha paragonata la sindaca di Paese, Katia Uberti, portando il suo saluto con l’assessora Martina Gasparetto, entrambe assai compiaciute. Di certo, è una realtà associativa che non trova uguali nel comune, un primato raggiunto con la presidenza di Valerio Mardegan, insieme al direttivo rieletto all’unanimità lo scorso aprile, e con una new entry, Fiorella Tamai. Da registrare nel territorio una grande sete di conoscenza, di aprire la mente e allargare gli orizzonti per saper parlare con competenza e consapevolezza condividendo pensieri e propositi che migliorino la convivenza sociale.

La prolusione, di fronte a una platea di oltre 300 persone, è stata tenuta da Lino Sartori, filosofo di Postioma. Il mondo da sé non ha confini, ha detto parlando di Oriente e Occidente, è l’uomo a metterli, creando distinzioni e malintesi, mentre sarebbe urgente riscoprire termini come solidarietà, fratellanza, condivisione, che sono le colonne portanti della comunità umana.

Da 5.000 anni, dalla civiltà fenicia, ci si distingue tra Occidente e Oriente, ma queste aree non sono tutto il mondo, ce ne sono altre di cui si conosce poco o nulla. Tuttavia, le distinzioni che fanno gli uomini non cambiano l’essenza umana, che è unica e uguale per tutti i popoli. A produrre divergenze sono gli “accidenti”, i paletti che mette l’uomo, che non sono essenziali, perché ogni persona, di qualsiasi etnia, religione o cultura, ha un corpo formato da 50 trilioni di molecole. Le classificazioni non hanno senso, che si viva in Eurasia, in America o in altre parti del mondo, si hanno in comune profonde e sostanziali uniformità, come, ad esempio, in fatto educativo: è dimostrato che tutti i genitori, di qualsiasi Nazione e cultura, hanno gli stessi obiettivi e preoccupazioni riguardo i figli. Purtroppo, nel mondo mancano guide illuminate e senzienti, che sappiano orientare le popolazioni.

“Ogni individuo è una totalità, una unità inscindibile di materia e di spirito, pertanto anche come società siamo una globalità”, ha detto Sartori, sottolineando l’importanza di essere oculati nello scegliere da chi farsi rappresentare, governanti che abbiano come finalità un mondo senza confini, senza le barriere che costruisce l’uomo.

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